Gli stampi di spade (vedi foto a lato) dell’undicesimo secolo a.C. sono sicuramente la testimonianza più antica ed importante che ci resta degli antichi abitanti di Piverone e si suppone che sia appartenuto ad un fabbro ambulante, che aveva realizzato un complicato sistema di stampi multipli, per poterli agevolmente trasportare di villaggio in villaggio; è bene ricordare che all’epoca spade come quelle fuse da questo nostro antenato, se le potevano permettere solamente i capi villaggio e quindi per poterle commercializzare era costretto a spostarsi. Questi stampi, che sono stati ricavati da un unico blocco sezionato di pietra ollare della Dora Baltea, hanno un’altra particolarità, producono un modello di spade di foggia non Italica, sono infatti un modello riferibile all’area Centroeuropea.
Inoltre sembrerebbero essere state occultate sotto terra avvolte in un panno, chissà quando e per quale motivo; poi è necessario compiere un salto temporale di oltre 2000 anni prima di incontrare un altro testimone di tempi lontani: il "Gesion" (chiesa di San Pietro di Livione) costruito in epoca Romanica ed attualmente affidato alla Soprintendenza ai Beni Architettonici del Piemonte, che è impegnata a predisporre un progetto di restauro conservativo.
A seguito di un atto pubblico datato 12 marzo 1210, Pruino podestà di Vercelli "fece la donazione e l’investitura in feudo" di alcuni terreni, tra cui quelli ceduti da Jacopo de Alda e da sua moglie Otta e da Benedetto "tabernarius" oste di Piverone, ed è su questi terreni che sorgono 3 delle 4 torri d’angolo (vedi cartografia a lato) che erano parte integrante delle mura di difesa del Borgo e che ci danno l’esatta estensione dimensionale dell’antico abitato di Piverone, circa 22.000 mq. e sempre da questo atto sappiamo che all’epoca, erano consoli a Piverone, Brulino a Livione, Raimondo da Livione ad Anzasco, Giovanni de Platola ed a Palazzo, Albertino del Monte. Di queste tre torri quella adibita a campanile municipale è in buono stato di conservazione e contiene la porta di accesso al Borgo, un tempo difesa da ponte levatoio, ed è a sezione quadrangolare, mentre quella posta a Nord-Est ha pianta circolare ed abbisogna di un restauro conservativo, che il Comune di Piverone intende effettuare a partire dal 2003. La terza torre è quella meno conservata ed è situata allo spigolo Nord-Ovest e si trova su di un terreno privato ed anch’essa ha pianta circolare.
All’interno delle mura del Borgo, su quello che fu un bastione difensivo, si trova la chiesa detta "della Confraternita" , mentre la chiesa Parrocchiale anch’essa di origine molto antica, poi rimodernata in stile barocco moderato e la cui facciata conserva linee cinquecentesche, è esterna all’abitato originario e poggia su di un terrapieno adiacente alla zona definita del Castellazzo, di fronte al palazzo del Comune; è intitolata ai Santi Pietro e Lorenzo, patrono di Piverone.