Protezione Civile e l'associazione AIB di Piverone

Il Dipartimento della Protezione Civile è l'organo nazionale che in Italia si occupa della previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari.

Data:

24 set 2023

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Descrizione

Il Dipartimento della Protezione Civile è l'organo nazionale che in Italia si occupa della previsione, prevenzione e gestione degli eventi straordinari.

Uno dei principali obiettivi del sistema di Protezione Civile è quello di migliorare la capacità e la qualità dell’intervento in caso di calamità, favorendo la formazione dei volontari, sia sul piano teorico, sia favorendo la sperimentazione dei comportamenti più idonei ad affrontare e superare ogni possibile emergenza.

Le grandi catastrofi naturali, i disastri aerei o ferroviari, gli atti di terrorismo, che danno origine a quelle che vengono definite maxi-emergenze, oltre a mettere in pericolo la salute, le vite e le proprietà, mettono a dura prova i sistemi di soccorso: è quindi importante essere pronti ad affrontare un disastro, ed esserlo significa disporre di soluzioni organizzative efficaci e di operatori preparati, che abbiano sviluppato una mentalità critica e una forte capacità di rendere flessibile il proprio intervento.

LE ATTIVITA' DEL SERVIZIO DELLA PROTEZIONE CIVILE.


Le emergenze

E' fondamentale che la protezione civile sia una "macchina di intervento in emergenza" bene organizzata, in grado di ridurre al minimo il tempo che intercorre tra un evento calamitoso e i primi soccorsi e interventi. A questo obiettivo sono dedicati il lavoro di definizione dei "piani di emergenza", elaborati a livello nazionale e locale; il continuo aggiornamento delle procedure di emergenza, indispensabili per far sì che al momento del bisogno tutti coloro che devono intervenire sappiano già cosa fare e come farlo; lo scambio regolare di informazioni tra tutti i livelli del sistema; le attività di formazione del personale e le esercitazioni di tutte le componenti che intervengono nella protezione civile; il potenziamento dei mezzi tecnici a disposizione.
Grazie a questo lavoro sistematico e all'iniziativa delle strutture decentrate soprattutto a livello regionale, negli ultimi anni gli interventi di protezione civile hanno visto i tempi medi del soccorso ridursi notevolmente, fino a pochi minuti. Altrettanto è considerevolmente aumentata la conoscenza delle azioni necessarie e la capacità di operare per ridurre il danno alle persone, alle cose, al patrimonio artistico e ai beni culturali e i tempi per il ripristino delle normali condizioni di vita nelle zone disastrate.

Previsione

La storia delle grandi catastrofi che hanno colpito il nostro Paese negli ultimi decenni ci ha insegnato che, per proteggere con efficacia la vita dei cittadini e il patrimonio delle comunità, non bisogna puntare solo su soccorsi tempestivi, ma occorre dedicare energie e risorse importanti alla previsione e alla prevenzione delle calamità.
L'attività di previsione è assicurata da un sistema di reti che collegano la protezione civile ai centri nazionali di ricerca scientifica, a sistemi tecnologici di raccolta ed elaborazione di informazioni sui diversi tipi di rischio e sulle condizioni che possono aumentare le probabilità di pericolo per la collettività, a centri di elaborazione delle informazioni in grado di segnalare con il massimo anticipo possibile le probabilità che si verifichino eventi catastrofici.
Questo insieme di attività tecnico-scientifiche, che vanno dalla raccolta di informazioni sul territorio alla loro elaborazione, fino alla interpretazione dei dati raccolti in base a modelli e simulazioni di eventi, mette in condizione la protezione civile, ai vari livelli, di valutare le situazioni di possibile rischio, allertare il sistema di intervento con il massimo anticipo utile, ma anche di fornire alle autorità preposte gli elementi necessari a prendere decisioni ragionate e tempestive.
E' questo il lavoro continuo, poco visibile, ma di fondamentale importanza, dei nuclei di previsione della protezione civile, che si sta trasformando in una rete di "Centri funzionali" organizzati a livello nazionale e regionale. Attraverso la conoscenza precisa e puntuale del territorio e dei possibili fenomeni all'origine delle catastrofi, l'utilizzo di reti tecnologicamente avanzati, come le reti radar per le previsioni metereologiche, la rete nazionale dei sismografi, i sofisticati sistemi di monitoraggio dell'attività dei vulcani, e delle migliori competenze scientifiche e professionali disponibili mette la protezione civile italiana in condizione di intervenire con allerta tempestivi e, quando possibile, con misure preventive come l'evacuazione delle aree a rischio. Grazie proprio all'evacuazione preventiva delle aree a rischio la recente inondazione che ha colpito il Piemonte nel 2002 non ha provocato vittime, mentre un analogo evento verificatosi solo due anni prima si era rivelato fatale per decine di persone.

Prevenzione

La conoscenza del territorio e delle soglie di pericolo per i vari rischi costituisce la base, oltre che per le attività di previsione necessarie a rendere efficiente la macchina dei soccorsi, anche per individuare gli indirizzi e le linee dei vari tipi di interventi di prevenzione possibili.
E' compito della protezione civile individuare e segnalare alle autorità competenti gli interventi utili a ridurre entro soglie accettabili la probabilità che si verifichino eventi disastrosi, o almeno a limitare il possibile danno. In questo contesto si inquadra la recente revisione della carta sismica nazionale. Come è noto, la scienza non è in grado, ad oggi, di prevedere il verificarsi di un terremoto.
Tuttavia sono disponibili informazioni rigorose e scientificamente verificate sulla diversa esposizione al rischio sismico delle aree del territorio nazionale, che permettono di individuare in quali comuni sia necessario ricorrere a tecniche edilizie idonee ad aumentare la resistenza dei manufatti in caso di terremoto, in modo da ridurre i crolli e soprattutto il numero delle possibili vittime.
Oltre al rischio sismico, il sistema della protezione civile tiene sotto controllo in modo sempre più accurato i vari tipi di rischi idrogeologici, la mappa delle aree più soggette agli incendi boschivi, le aree dove più probabili sono i rischi legati all'alto livello di industrializzazione.

Le relazioni internazionali

Il Dipartimento opera anche a livello internazionale, in accordo con le analoghe istituzioni di altri Paesi e nel quadro delle istituzioni internazionali a livello mondiale e soprattutto europeo, e partecipa ad interventi di protezione civile all'estero, che rappresentano un segno della solidarietà internazionale dell'Italia e della capacità operativa, tecnica ed umana degli uomini della nostra protezione civile.
Il Dipartimento punta molto, oggi, anche allo sviluppo di relazioni internazionali a livello tecnico-scientifico, nella consapevolezza che spesso i rischi ambientali sono legati a fattori che vanno ben al di là dei confini nazionali. A livello di prevenzione a medio e lungo termine, soprattutto in campo idrogeologico, si è dimostrato utile lo sviluppo internazionale delle reti di informazione e monitoraggio, lo scambio di informazioni e di metodologie, l'avvio di relazioni permanenti con centri di ricerca, specialisti e strutture organizzate dalla protezione civile degli altri Paesi europei.
Questa nascente cooperazione internazionale permette all'Italia di verificare e valutare metodi, procedure, tecniche operative e modelli organizzativi alla luce delle esperienze compiute in altri Paesi, ma anche di esportare fuori dei confini nazionali il know how del nostro sistema di protezione civile, con particolare riguardo all'esperienza del volontariato italiano, unica nel panorama europeo per estensione e organizzazione.

La Protezione Civile
Con "protezione civile" si intendono tutte le strutture e le attività messe in campo dallo Stato per tutelare l'integrità della vita, i beni, gli insediamenti e l'ambiente dai danni o dal pericolo di danni derivanti da calamità naturali, da catastrofi e da altri eventi calamitosi.

Con la legge del 24 febbraio 1992, n.225 l'Italia ha organizzato la protezione civile come "Servizio nazionale", coordinato dal Presidente del Consiglio dei Ministri e composto, come dice il primo articolo della legge, dalle amministrazioni dello Stato, centrali e periferiche, dalle regioni, dalle province, dai comuni, dagli enti pubblici nazionali e territoriali e da ogni altra istituzione ed organizzazione pubblica e privata presente sul territorio nazionale. Al coordinamento del Servizio nazionale e alla promozione delle attività di protezione civile, provvede il Presidente del Consiglio dei Ministri attraverso il Dipartimento della Protezione civile.

 

La particolarità della protezione civile italiana
L'organizzazione e' distribuita territorialmente con ramificazioni e competenze che partono dal Ministero e si distribuiscono fino al più piccolo dei comuni con la parteciapazione attiva delle delle organizzazioni di volontariato. Le ragioni di questa scelta, che caratterizza la struttura della protezione civile italiana, si possono individuare nell'incontro tra una motivazione istituzionale ed una esigenza operativa legata alle caratteristiche del nostro territorio.

Il modello di organizzazione della nostra protezione civile, che origina dal processo di riorganizzazione dell'ordinamento amministrativo, risulta particolarmente adeguato ad un contesto territoriale come quello italiano, che presenta una gamma di possibili rischi di calamità e catastrofi sconosciuta negli altri Paesi europei. Quasi ogni area del paese risulta interessata dalla probabilità di qualche tipo di rischio, e ciò rende necessario un sistema di protezione civile che assicuri in ogni area la presenza di risorse umane, mezzi, capacità operative e decisionali in grado di intervenire in tempi brevissimi in caso di calamità, ma anche di operare con continuità per prevenire e, per quanto possibile, prevedere i disastri.

 

Il servizio nazionale della protezione civile
Il sistema che si è costruito è basato sul principio di sussidiarietà.

Il primo responsabile della protezione civile in ogni Comune è il Sindaco, che organizza le risorse comunali secondo piani prestabiliti per fronteggiare i rischi specifici del suo territorio. Quando si verifica un evento calamitoso, il Servizio nazionale della protezione civile è in grado, in tempi brevissimi, di definire la portata dell'evento e valutare se le risorse locali siano sufficienti a farvi fronte.

In caso contrario si mobilitano immediatamente i livelli provinciali, regionali e, nelle situazioni più gravi, anche il livello nazionale, integrando le forze disponibili in loco con gli uomini e i mezzi necessari. Ma soprattutto si identificano da subito le autorità che devono assumere la direzione delle operazioni: è infatti evidente che una situazione di emergenza richiede in primo luogo che sia chiaro chi decide, chi sceglie, chi si assume la responsabilità degli interventi da mettere in atto. Nei casi di emergenza nazionale questo ruolo compete al Dipartimento della Protezione Civile, mentre la responsabilità politica è assunta direttamente dal Presidente del Consiglio dei Ministri.

L'associazione "Volontari Protezione Civile A.I.B Palazzo-Piverone" è nata spontaneamente nel 2011 quando i volontari facevano ancora parte della Protezione Civile della Comunità Collinare Intorno al Lago.

Il desiderio da parte dei volontari di fare un salto di qualita' per passare dal ruolo di posteggiatori ed ausiliari del traffico nelle feste locali al ruolo di associazione di volontariato riconosciuta a livello regionale e nazionale per la prevenzione e lo spegnimento degli incendi boschivi si e' concretizzato nella iscrizione al settore "Anti Incendi Boscivi - AIB".

L'appartenenza all' AIB ha permesso la crescita professionale degli aderenti che hanno potuto frequentare corsi di aggiornamento specifici e, a inizio 2012, e' stato possibile iscrivere l'associazione al registro Regionale e Nazionale della Protezione Civile. L'Associazione e' ufficialmente riconosciuta e puo' operare come Protezione Civile ed Antincendio Boschivo su tutto il territorio Nazionale.

Attualmente la Squadra è formata da 20 volontari di cui 10 abilitati allo spegnimento incendi: cosa non trascurabile vista la composizione del nostro territorio.

Nel 2011 la Squadra ha partecipato come supporto allo spegnimento dell’incendio della collina di Piverone in quanto non ancora abilitata sul fronte di fuoco.

Nel 2012 la Squadra ha partecipato in modo operativo sul fuoco negli incendi di Burolo, Chiaverano, Andrate e Albiano con relativi pattugliamenti notturni.

Come Protezione Civile è stata in Umbria ( emergenza neve ) si è fatta carico della pulizia delle strade collinari di Piverone, ha organizzato la giornata ecologica raccogliendo lungo la strade del territorio di Piverone ( plastica, vetro, frigoriferi, lavatrici, lavandini, mobili e materiali inerti)

Non sono mancati gli impegni di Vigilanza traffico e parcheggi nelle manifestazioni locali ( Mercatini di Anzasco, 100 Vele, Festa d’la Castigna, Coscritti, Serra bike, ecc.) e di recente al Giro d’Italia nel tratto Borgofranco – Settimo Vittone.

Per il futuro è in previsione la manutenzione delle strade collinari, sia per una maggiore fruibilita' da parte di tutti che per una possibilita' di intervento adeguata in caso di incendio .

In collaborazione con Comune e Proloco di Piverone si prevede di individuare alcuni percorsi boschivi di breve, media e lunga durata corrredandoli di adeguata segnaletica e mappa dei sentieri in modo che sia anche usufruibile turisticamente.

Verrà sicuramente ripetuta, in modo ciclico, la giornata ecologica.

 

 

Pagina aggiornata il 14/03/2024